martedì 8 gennaio 2008

Quel Piccolo Lembo Di Cielo…

Ieri sera di nuovo tardi, sono andata a letto quando il cielo era ancora scuro, ma solo per metà, vedevo dalla finestra la luce. Non faceva freddo, mi sono scoperta e ricoperta infinite volte. Ho lottato con il piumone, con il pigiama, con la voglia di non dormire più, e così ho fissato il blu, fino a che non è diventato azzurro chiaro chiaro. Avevo da pensare a tante cose e tutte insieme, come sempre. Ho pensato alle differenze, a quanto siano piccoli gli spazi che dividono le certezze dalle incertezze, la forza dalla debolezza, la felicità dall’infelicità, il sorriso dal pianto. Rimuginando il passato, sputato il presente, impasto nei sogni la bozza della mia vita futura, ne esce un disegno dai tratti assai polverosi, sfumati ed incerti, e non può essere che così. Ho pensato a quanto possa esser breve quel che ci succede, ma che spesso però siamo noi, con le nostre sensazioni ed emozioni a tenere o meno in vita. E’ come per i ricordi, i volti, le persone, le parole, li si tiene stretti perché ci fanno comodo, ci aiutano a stare meglio, a scaldarci e forse anche a sorridere. E non ci meraviglia nulla di questi piccoli spazi brevi, sappiamo che sono lì, sappiamo che ogni cosa che abbiamo non sarà infinita, che magari oggi ce l’hai e domani no. E non parlo di cose materiali, di quelle me ne importa davvero poco, ma è il tocco di uno sguardo, una parola sussurrata all’orecchio, un sorriso timido, una telefonata, una mail, uno sguardo dritto al cuore che rivela tutta la nudità di un sentimento. Succede con l’amore, succede con l’amicizia, succede persino con l’odio e con l’indifferenza, sappiamo che ora ci sono ma domani potrebbero non esserci più e non c’è segreto, non c’è rimedio, non c’è stratagemma che può opporsi a quel che di disegnato c’è sul nostro cammino. Quindi, ci si abitua a tutto prima o poi? Vorrei poter dire di no, sbattendo anche il pugno su questo tavolo rischiando anche di farmi male. Perché vorrei poter tenere nel mio quotidiano tutto quello di cui ho bisogno, per vivere, per ridere, per piangere e sì, anche per disperarmi, perché tutto mi ricorda che sono viva, e se anche in passato qualcosa ci ha ferito, non lo ha fatto a morte. E anche se adesso mi sembra di esser morta e rinata già mille volte, vorrà dire che ogni pezzetto di me che si aggiunge mi rende più bella, più vera, più umana, o forse solo un po’ più stronza. Pensavo a questo… ai silenzi, alle parole, a quel che vorrei dire, scrivere, urlare… e cerco di trasferirlo qui, sussurrandolo, scrivendolo, appuntandolo, cercando che arrivi ad ognuno un pezzetto emozionale di me… che sto bene con i miei mille pensieri, fissando un piccolo lembo di cielo, all’alba di questo giorno…

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