lunedì 24 novembre 2008

E Pensare Che...

Ho capito: il superfluo non è per me. E che i giochi in cui le regole cambiano di continuo, mi rendono solo più nervosa e che non sono per me. Adesso vivo immersa in strane sensazioni che stordiscono la testa, bucano la pancia e smarriscono il cuore. E pensare che… Ho capito che certi chiodi rimangono irrimediabilmente appuntati nel petto, restano lì, vivono perché non vissuti fino in fondo, magari finisce anche che impari a conviverci (forse), anche se tutto questo gratta e dà fastidio, e anche se ogni tanto ci pensi ancora a lui. Così come ho capito che quando lui all’improvviso sabato entra nella mia stessa stanza, si pone davanti alla scrivania, mi trasmette e trasmetterà sempre lo stesso effetto…. si crea sempre quell’atmosfera strana. Anche se poi, mentre si parla e ci guardiamo, insceniamo il teatrino del “parliamo come se non ci fosse mai stato nulla, e come se tra noi fosse come tutti pensano, soltanto un’amicizia“… Poi il battito veloce del cuore e i gesti nervosi delle mani si calmano, e d’un tratto sono tranquilla perché è così bello parlargli, anche se di altri amici, di lavoro o dei miei studi. Mi piace guardarlo per un po’, soffermarmi sui suoi particolari, confermando cosa mi è sempre piaciuto di lui, e sinceramente fregarmene quando se ne accorge. Allo stesso tempo provo a sradicare il chiodo, che non se ne va. Penso che vorrei essere altrove, essere felice, vivere sensazioni belle, e non percepire sdegno, e sentirmi presa in giro. Vorrei sentire la mia vita scorrere lineare e senza brusche interruzioni, non farmi nessun problema se sono fatta come sono fatta. Non riesco a pensare che tu abbia bisogno di riempire il tuo tempo con qualcuna, che ti vuoi divertire, prendere tutto alla leggera. Che vuoi qualcuna che non chieda, non pensi, non parli, non voglia nulla da te…
E pensare che… ti ho dedicato il mio tempo, che ti ho abbracciato stretto, che ho baciato la tua bocca, che ho respirato il profumo della tua pelle….ma ho pensato anche e soprattutto che tu hai fatto lo stesso!

lunedì 17 novembre 2008

Senza Fretta

Sfogliavo un libro inglese in biblioteca venerdi mattina e per tutto il fine settimana non ho fatto altro che pensare ad una frase letta: “Balcon Watching” che tecnicamente significa camminare guardando in alto, né avanti, né indietro… in alto. Ho riflettuto, come solito dovrebbe essere… e sono arrivata ad un punto… Come si fa?? Come si fa a strozzare lacrime, disagio, tristezza, in un colpo solo senza che nessuno se ne accorga, lasciando trasparire solo un’espressione che può significare stanchezza. Tante volte ci riesco o almeno mi lasciano credere che ci sia riuscita! Ma nulla mi leva di dosso quella sensazione di fastidio che mi si incolla quando non riesco a spiegarmi, quando non riesco a capire cosa diamine voglia quella persona che a giorni alterni decide di passare del tempo con me. Sono tutte cazzate. Non è vero che si smette di pensare, non è vero che dimentichiamo. Ed io adesso non so se essere nervosa, arrabbiata, sconsolata, serena, lasciarmi tutto alle spalle. Forse non ho la forza o la voglia per capire. Perché forse è vero che voglio tutto e subito. Perché senza presunzione sento di meritare un po’ di tranquillità sul e nel cuore, perché ho versato tante di quelle lacrime, che vorrei vedere i miei occhi sorridere per una fottutissima cazzo di volta. Senza scoprire magari che le parole che mi sono state dette erano false… Senza scoprire magari che quella persona che è riuscita ad accendere l’interesse in me, ora non la puoi avere perché sta con un’altra o non so che altro ( bla, bla, bla… ) Sono tutte cazzate: come ricacciare dentro le lacrime dicendo a me stessa che ne ho passate tante in quest’ultimi anni e una in più chissàcosavuoichesia? Sono forte ma non vivo estranea a quel che mi accade. Perché non è vero che ogni cosa che passa e si ferma non mi lascia segni. Come faccio a camminare guardando in alto? Adesso che ho voglia di piangere e star da sola. Ah è vero, ma io sola lo sono già. Non voglio essere per forza il centro dei pensieri di qualcuno, o forse sì, vorrei che lo fossi. Ma forse quello che voglio io, ormai lo vogliono solamente gli stupidi. Il fatto è che non ho mai imparato a scostarmi quando crolla qualcosa, io sono sempre lì, perfettamente lungo la traiettoria, e prendo in pieno tutto: delusioni, frasi senza senso, promesse senza fini concreti. Ma che razza di cretina sono. Quella della peggior specie. Non voglio sentirmi estranea, inutile accanto a te…..come se non ci fossi! Non voglio sentirmi così! Dicono che in amore vince chi non si espone, chi trama, chi non rivela, cosa vince non lo so! Preferisco vincere rimanendo me stessa e donandoti tutta me stessa! Non sono ancora riuscita a capire il tuo modo di fare. E se davvero fossi preso, beh che modo strano hai di dimostrarmelo! Senza fretta ci siamo detti….
Dubbiosamente con tutti i dubbi del caso…ti mando un forte bacio!

lunedì 10 novembre 2008

Solo Un Volo...

(Ornella)Quando penso a quello che ho vissuto io,alle cose che mi han dato, alle cose che mi han tolto,Posso dire già che torna il conto mio,posso dire che perciò alla vita devo molto
(Eros)Qualche graffio sopra il cuore me lo sono fatto anch'io,camminando nei roveti dei tormenti miei
(Ornella)Meglio avere dei rimorsi o dei rimpianti è un dubbio mio,ma ti dico che alla fine tutto quanto rifarei
(Eros)Se la vita è solo un volo che passa e va,so che lo vissuta almeno, so che l'ho vissuta in pieno.(Ornella)Poi non so se in fondo capita pure a teche ti manchi ancor qualcosa anche se non sai cos'è
(Ornella e Eros)Forse un sogno che è rimasto la dov'èe comunque sia altro cielo c'è(Eros)Quando penso a quello che ho vissuto io,e a dove mi han portato, le mie scorrerie d'amore
(Ornella)Imparando a riconoscere così, un' insolita emozione da un normale batticuore
(Eros)Ho raccolto fiori rotti dalla grandine però dopo quanti temporali non saprei,
(Ornella)Ma li ho ripiantati tutti, non mi sono arresa,no perché almeno uno rallegrasse i giorni miei
(Eros)Se la vita è solo un volo che passa e va,so che lo vissuta almeno, so che l'ho vissuta in pieno(Ornella)poi non so se in fondo capita pure a te
(Ornella e Eros)che ti manchi ancor qualcosa, che ti manchi ancor qualcosacome a te..
(Eros)poi non so se in fondo capita pure a te(Ornella)che ti manchi ancor qualcosa che ti manchi ancor qualcosa
(Ornella e Eros)Forse un sogno che è rimasto la dov'èe comunque sia altro cielo c'è..altro cielo c'è...

sabato 8 novembre 2008

Non Ci Sono Promesse!

C’è qualcosa che mi infastidisce. Se ne sta lì e s’annida. Si addormenta e si sveglia con me, m’aspetta mentre salgo o scendo le scale, si ferma mentre fisso una vetrina. Mi conosco e riconosco le mie reazioni. Ho una sensazione viscida di fastidio, sono cosciente di non capire tutto, di vedermi scivolare certe cose dalle mani, di non riuscire a cogliere quel fottuto attimo! Sono una formica a cui hanno pestato il formicaio. Allora mi metto in un angolo, dimentico la mia indole, facendo finta che sono quella sciolta, quella che non fa e non si fa domande, che non pensa troppo, che pensa solo il giusto o lo stretto necessario, ma questo personaggio dura poco, soltanto un attimo. Allora esco dall’angolo buio, rivelo l’indole sanguigna, faccio le domande del caso, ribatto, protesto e se serve dissento, con impeto. Sai che c’è? Ho voglia-bisogno-necessità di ritagliarmi la possibilità di un’isola… A volte la possibilità di un’isola ci salva, ci aiuta, ci serve. A tratti mi sento stanca di fare, di dire e di lottare, ma poi ci penso e ci ripenso, faccio un passo indietro perché non mi stancherò mai di fare, di dire e di lottare. Sono un’idealista e come tale vado avanti, sempre e comunque. Anche quando c’è un buco nell’acqua, anche quando so che mi faccio male, anche quando imbocco una strada che non ha né cartelli né segnali, ma solo buche e smottamenti. Il fatto è che mangio lo stesso anche quando la pietanza ha tutto il gusto amaro della delusione, vivo anche se non ci sono promesse…