sabato 8 novembre 2008

Non Ci Sono Promesse!

C’è qualcosa che mi infastidisce. Se ne sta lì e s’annida. Si addormenta e si sveglia con me, m’aspetta mentre salgo o scendo le scale, si ferma mentre fisso una vetrina. Mi conosco e riconosco le mie reazioni. Ho una sensazione viscida di fastidio, sono cosciente di non capire tutto, di vedermi scivolare certe cose dalle mani, di non riuscire a cogliere quel fottuto attimo! Sono una formica a cui hanno pestato il formicaio. Allora mi metto in un angolo, dimentico la mia indole, facendo finta che sono quella sciolta, quella che non fa e non si fa domande, che non pensa troppo, che pensa solo il giusto o lo stretto necessario, ma questo personaggio dura poco, soltanto un attimo. Allora esco dall’angolo buio, rivelo l’indole sanguigna, faccio le domande del caso, ribatto, protesto e se serve dissento, con impeto. Sai che c’è? Ho voglia-bisogno-necessità di ritagliarmi la possibilità di un’isola… A volte la possibilità di un’isola ci salva, ci aiuta, ci serve. A tratti mi sento stanca di fare, di dire e di lottare, ma poi ci penso e ci ripenso, faccio un passo indietro perché non mi stancherò mai di fare, di dire e di lottare. Sono un’idealista e come tale vado avanti, sempre e comunque. Anche quando c’è un buco nell’acqua, anche quando so che mi faccio male, anche quando imbocco una strada che non ha né cartelli né segnali, ma solo buche e smottamenti. Il fatto è che mangio lo stesso anche quando la pietanza ha tutto il gusto amaro della delusione, vivo anche se non ci sono promesse…

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